Fu una rivoluzione, vent’anni fa, l’affacciarsi del teatro per ragazzi nella nostra città, insieme alle prime esperienze di democrazia partecipata dei bambini che diedero vita ai primi Consigli Comunali dei Ragazzi.
Ti Fiabo e ti Racconto si connotò subito come teatro di strada, con un inedito, felice riversarsi dell’arte nelle strade e nelle piazze, soprattutto quelle marginali, che puntualmente in questi vent’anni si sono riempite di macchine teatrali incredibili, di eventi artistici di straordinaria bellezza, delle voci e delle risate dei bambini, cioè si sono riempite di anima e di senso.
Vent’anni in cui l’esperienza, accompagnata e sostenuta dalle amministrazioni comunali, si è affinata e rafforzata, diventando un punto di riferimento attesissimo nel panorama artistico non solo regionale.
Negli ultimi due anni il festival ha moltiplicato le sue presenze nei luoghi della città, ha saputo tessere relazioni virtuose con numerose agenzie educative e di promozione culturale, è entrato nei musei, nei giardini, nei luoghi identitari della nostra storia, caratterizzandoli, riempiendoli di emozioni.
E così, anche noi, che da punti di vista diversi abbiamo seguito Ti Fiabo e ti Racconto sin dai suoi esordi, sosteniamo questo importante appuntamento culturale della città, che é prima di tutto una scelta etica perché mette al centro le bambine e i bambini.
Scommettere su di loro vale sempre la pena.
Il Sindaco - Paola Natalicchio / L’Assessore alla Cultura e al Turismo - Betta Mongelli
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Ci piace pensare che grazie a “Ti fiabo e ti racconto” più generazioni hanno visto sfilare, dal lontano 1996, prima sul piccolo palco del Chiostro della Fabbrica di S. Domenico, poi su quello più grande di Piazza delle Erbe e poi ancora su quello imponente dell’Anfiteatro, il meglio delle produzioni del teatro ragazzi italiano.
E ci è piaciuto pensarla come storica l’edizione del 2015, perché si celebrerà il ventennale e perché si metterà in campo la sua storia pluriennale. A distanza di anni compagnie, spettacoli ed artisti, insigniti del Premio “L’Uccellino Azzurro”, torneranno a calcare e ad inchiodare le tavole dell’Anfiteatro a dimostrazione dell’acume e dell’intelligenza critica dei nostri piccoli giurati.
Questo ci suggerisce la mente. Il cuore, invece, continuerà a raccontarci semplicemente di un festival e delle sue ridenti propaggini stradali, come volano di un “ben/essere” familiare, fatto di sorrisi, di volti raggianti per un autografo strappato e di mani nelle mani. E sinceramente crediamo che tutto ciò non sia poca cosa.
Il Direttore artistico
Vito d’Ingeo